Storia

Il termine “diagnosi infermieristica” è stato introdotto da Virginia Fry in un articolo apparso nel 1953 su una rivista specializzata, per descrivere un passaggio necessario allo sviluppo del piano di assistenza.
Il concetto tardò ad affermarsi soprattutto perché si riteneva che la diagnosi fosse attività peculiare della professione medica.
Nel 1973, l’ANA (American Nurses Association) adottò, e quindi legittimò, le componenti del processo di assistenza infermieristica, tra le quali compariva la diagnosi infermieristica, definendole in termini di standard della pratica professionale (Tab. 2).


Tab . 2. Standards of nursing practice, ANA, 1973


1. La raccolta dati sullo stato di salute del paziente/utente è sistematica e continua. I dati devono essere accessibili, comunicabili e registrabili.
2. La diagnosi infermieristica deve essere ricavata dai dati raccolti sullo stato di salute del paziente/utente
3. Il piano di assistenza infermieristica deve comprendere obiettivi che derivano dalla diagnosi infermieristica
4. Il piano di assistenza infermieristica deve comprendere le priorità e gli interventi infermieristici per conseguire gli obiettivi derivanti dalla diagnosi infermieristica
5. L’intervento infermieristico deve offrire al paziente/utente la possibilità di partecipare alla promozione, al mantenimento e al ripristino della salute
6. L’intervento infermieristico aiuta il paziente/ utente a trarre il massimo beneficio dalle sue capacità di gestire la salute
7. Il raggiungimento o il mancato raggiungimento di un obiettivo è determinato dal paziente/utente e dall’infermiere
8. Il raggiungimento o il mantenimento di un obiettivo porta a un’ulteriore raccolta dati e definizione delle priorità, all’individuazione di nuovi obiettivi e alla revisione del piano di assistenza


Nei primi anni Settanta un gruppo di infermiere diede impulso a un lavoro di classificazione

delle diagnosi infermieristiche; Gebbie e Lavin erano alla testa del movimento e organizzarono la Prima Conferenza Nazionale del gruppo sulla classificazione delle diagnosi infermieristiche, svoltasi a S.Louis nell’ottobre 1973 (Yura, Walsh, 1992).

Nel 1982 venne rivisto anche il National Council State Board of Examination; da allora gli esami di abilitazione si basano su cinque fasi del processo di assistenza infermieristica.

Il Gruppo di lavoro sulla classificazione delle diagnosi infermieristiche si ritrovò di nuovo nel 1975, nel 1982, nel 1984 e, più di recente, nel 1990. Durante la seconda conferenza vennero approvati 37 titoli diagnostici. Ulteriori diagnosi vennero aggiunte nelle conferenze successive.

Nel 1982, il Gruppo per la classificazione delle diagnosi infermieristiche si trasformò nel North American Nursing Diagnosis Association (NANDA).

La lista delle diagnosi infermieristiche approvate dalla NANDA descrive i fenomeni che gli infermieri trattano e propone un linguaggio comune per aiutare la pratica infermieristica;
secondo gli infermieri americani queste diagnosi distinguono l’assistenza infermieristica dalla medicina e costituiscono il quadro entro il quale si svilupperà, in futuro, la ricerca infermieristica.
Nel 1987 l’ANA ha riconosciuto ufficialmente la NANDA come l’organizzazione deputata a controllare lo sviluppo di un sistema di classificazione delle diagnosi infermieristiche; questo tempestivo e importante intervento dell’ANA ha agevolato la creazione di un sistema di classificazione uniforme per la professione infermieristica.
Dal 1990 oltre 160 diagnosi infermieristiche appaiono nella lista approvata dalla NANDA e, a partire dal marzo dello stesso anno, l’associazione ha iniziato la pubblicazione di Nursing Diagnosis, la rivista ufficiale dell’associazione, con lo scopo di promuovere lo sviluppo, il perfezionamento e l’applicazione delle diagnosi infermieristiche e di offrire una tribuna per il dibattito sulla tassonomia proposta (Carpenito, 1996).
Il processo alla base dell’approvazione di un titolo diagnostico, che all’inizio era semplicemente rappresentato dalla votazione a maggioranza dei partecipanti alle conferenze dell’associazione (convocati a invito), dal 1982 è aperto al mondo infermieristico in generale ed è basato su linee guida di validazione che prevedono un’analisi sistematica dei nuovi titoli diagnostici proposti.
È necessario sottolineare che il lavoro della NANDA ha stimolato la nascita di associazioni europee nate con l’intento di studiare una tassonomia europea delle diagnosi infermieristiche, quali l’AFED (Associazione francofona europea di diagnosi infermieristica), l’ENDA (Associazione europea per le diagnosi infermieristiche, fondata nel 1993 a Copenaghen) e l’ACENDIO (Associazione europea per la diagnosi infermieristica, l’attività e i risultati, fondata a Bruxelles nel 1995).