Responsabilità dell’assistenza erogata.

Nella realtà questo non si può tradurre nella presenza fisica continuativa dell’Infermiere Tutor Assistenziale (ITA) nelle 24 ore, ma ciò è reso possibile dalla pianificazione degli interventi assistenziali che saranno garantiti, in sua assenza, dagli Infermieri Associati.

L’ITA dovrebbe garantire la propria presenza nelle ore significative della giornata, ovvero la dove è determinante la presa di decisioni relative alla pianificazione delle cure (giro visita, colloqui con pazienti e familiari, giorno intervento chirurgico, giornata ammissione/dimissione).
All’ITA saranno, pertanto, assegnati prevalentemente turni mattutini e pomeridiani, mentre la turnazione notturna, intesa come “sorveglianza” viene di solito tolta e assegnata agli infermieri associati.
I criteri da considerare nella strutturazione dei turni nel modello del primari nursing sono:
1. garantire la continuità dell’assistenza dall’ammissione alla dimissione;
2. assicurare un infermiere di riferimento con le competenze necessarie per gestire l’assistenza del paziente assegnato;
3. garantire la presenza dell’ITA nelle fasce orarie significative; il coordinatore, per tale motivo, nella stesura del turno dovrà garantire il rispetto di quanto previsto dalla normativa italiana e comunitaria relativa all’articolazione dei turni di servizio e orario di lavoro.

La durata delle sequenze di lavoro dovrebbe essere subordinata alla degenza media dei pazienti nel setting assistenziale e alla tipologia di competenze infermieristiche che afferiscono al gruppo professionale.
Si possono identificare, a titolo di esempio, 4 Referenti/settimana in modo tale che il coordinatore possa prevedere un mix di competenze all’interno della scelta.
Due dei referenti potranno essere “esperti” e due potranno essere “junior”, in modo da poter assegnare i pazienti in base alle competenze possedute.
E’ anche opportuno, nell’articolazione del turno, che non tutti i referenti inizino la loro sequenza lo stesso giorno.
E’ pacifico che l’ITA abbia delle giornate previste nell’articolazione del proprio turno è importante, in questi casi, che il paziente venga informato della momentanea mancanza del proprio referente e della continuità delle cure garantite dalla pianificazione assistenziale prevista e attuata dagli associati. Quando l’ITA è assente nella fase di dimissione,l questa ultima sarà gestita dall’infermiere associato che provvederà alla consegna della lettera di dimissione Infermieristica cartacea preventivamente predisposta dall’ITA (data dimissione prevista segnalata sulla lavagna magnetica/tabellone); tale documento deve rappresentare la sintesi di quanto detto nel colloquio di dimissione fra referente e paziente / familiari.
Esperienze nazionali e internazionali hanno evidenziato che il modello del primary nursing non richiede un aumento di risorse professionali rispetto alle normative vigenti relative alla determinazione degli organici infermieristici, neanche nei periodi in cui il personale risulta numericamente ridotto (ferie programmate, ecc…).

L’Infermiere Associato

L’ infermiere associato (IA) è il professionista che attua, sulla scorta della documentazione assistenziale, le cure pianificate dall’infermiere referente. La dizione “associato” non deve essere equivoca nel senso che non va intesa come eccessiva subordinazione di un professionista nei confronti di un altro. E’ bene chiarire che ogni infermiere, in considerazione delle competenze possedute, potrà essere referente per alcuni pazienti in un determinato lasso temporale per poi essere associato di altri pazienti in un altro periodo di tempo. Se si dovesse rendere necessario apportare delle variazioni al piano assistenziale previsto dall’ITA, l’IA può farlo; tutte le informazioni, a giustificazione di tale modifica, verranno registrate sulla dicumentazione assistenziale e valutate successivamente con l’ITA. L’infermiere associato oltre a garantire il corretto scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti nel processo di cura deve comunque far presente al paziente, ai familiari e al team multidisciplinare che i colloqui programmati sono prerogativa dell’infermiere referente.