Il Case Method

Il Case Method è la modalità attraverso la quale si assegna un infermiere di riferimento ad ogni paziente per tutto il decorso del ricovero.
Il Case Method viene implementato allo scopo di migliorare la relazione che intercorre tra gli esiti esistenziali e le skills possedute dai professionisti.

Il coordinatore infermieristico gioca un ruolo importante nelle assegnazioni dei casi e pertanto dovrebbe conoscere in modo adeguato le competenze presenti all’interno del gruppo assistenziale; esistono comunque gruppi professionali maturi che riescono ad autogestirsi le assegnazioni dei casi.
I criteri da tenere in considerazione per le assegnazioni sono:

a) mix di competenze infermieristiche presenti per turno di lavoro (la presenza in turno di personale con competenze medio alte consente la presa in carico di pazienti complessi che richiedono elevati livelli assistenziali);

b) analisi della complessità assistenziale; degenza media prevista. Poiché il modello del Primary Nursing prevede l’assegnazione dei pazienti dall’ammissione alla dimissione, il coordinatore deve assegnare i pazienti agli infermieri che per competenza e per turnistica potranno garantire la continuità delle cure.

Per la corretta assegnazione dei pazienti, sarà necessario quotidianamente:

  1. assegnare gli infermieri di rifermento ai nuovi pazienti in ingresso, riportando tale assegnazione sulla lavagna e comunicandola al paziente/familiari attraverso la consegna del modulo di presentazione; non è possibile che il paziente non si veda assegnato un infermiere di riferimento. Se si verificano ingressi di pazienti in regime di urgenza dove l’intervento decisionale dell’infermiere è assolutamente necessario, i gruppi professionali possono assegnarsi il caso e riservarsi poi con il coordinatore la discussione in merito alla corretta assegnazione o, in assenza del coordinatore, l’assegnazione può avvenire anche nelle ore successive, dopo l’accertamento in ingresso; è opportuno informare il paziente che conoscerà il suo infermiere tutor nei turni successivi (al massimo entro 24 ore); nel caso di ricovero avvenuto durante la notte, l’assegnazione avverrà il mattino seguente. Il nominativo dell’infermiere referente rimarrà associato sulla lavagna al nominativo del paziente fino alla dimissione dello stesso;
  2. associare al binomio paziente/infermiere referente l’infermiere associato che garantirà la continuità delle cure pianificate dall’infermiere di riferimento; l’associazione dell’infermiere associato va effettuata ad ogni cambio turno e non rispetta il livello di competenze possedute così come avviene per l’infermiere di riferimento;
  3. garantire le assegnazioni infermiere referente/paziente in modo coerente con le competenze possedute dal gruppo infermieristico; gli infermieri in possesso di competenze avanzate non sono necessariamente sempre quelli con maggiore anzianità di servizio, da qui scaturisce la necessità di avere adeguati strumenti a supporto nella valutazione competenze/skills dei propri collaboratori (Modello Job Family / Matrice delle abilità);

In alcune circostanze può rendersi necessario effettuare la riassegnazione ovvero modificare l’assegnazione dell’infermiere referente prevista / attuata; tale evenienza può essere subordinata a:

  • si verificano improvvise e prolungate assenze del personale;
  • vi sono ricoveri protratti nel tempo che, generalmente, sono rappresentati da pazienti complessi, in questi casi attribuire per un lungo periodo la responsabilità ad un solo infermiere può metterlo in difficoltà, determinando situazioni di stress emotivo.
  • è richiesto dal paziente o dagli operatori in caso di controversie o incompatibilità personali.            E’ spiacevole che un paziente o il contesto familiare chieda una riassegnazione, ma è possibile, in tal caso il coordinatore, valutata l’impossibilità di proseguire il percorso di cura, effettua la riassegnazione del caso;
  • la riassegnazione può avvenire anche quando il decorso clinico previsto non corrisponde a quello effettivo; in effetti, un caso sottostimato o sovrastimato comporta anche una rivalutazione della congruenza delle competenze infermieristiche possedute dal professionista assegnato a quel caso.