MAP

Metodo assistenziale Professionalizzante (MAP)
Nato nel 2007, sulla base della “Teoria della Complessità” quale chiave di lettura di un’organizzazione sanitaria, e del “Modello di Analisi della Complessità Assistenziale” come riferimento infermieristico, è stato elaborato un metodo definito “Metodo Assistenziale Professionalizzante” (MAP). Il MAP è costituito da due strumenti: il primo consente la valutazione della complessità assistenziale della persona assistita, mentre il secondo consente la stima del correlato fabbisogno di risorse umane.
Per la ideazione del MAP è stato inoltre utilizzato come base il modello tassonomico rappresentato della “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute” (ICF) (Buono e Zagaria, 2003). Tale classificazione, sviluppata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicata, nella sua ultima revisione, nel maggio del 2001, è stata scelta in quanto opera attraverso una serie di categorie raggruppate secondo il modello “biopsicosociale”, che guarda alla persona nella sua interezza e quindi non solo dal punto di vista sanitario, ma anche nella consuetudine quotidiana delle relazioni sociali. La metodologia in oggetto prevede l’adozione di tre variabili, quali elementi costitutivi per la valutazione della complessità assistenziale:
1. la stabilità/instabilità clinica della persona assistita (dimensione della stabilità clinica);
2. la capacità dell’assistito di definire le proprie necessità e di scegliere i comportamenti a lui più idonei (dimensione della responsività);
3. la possibilità dell’assistito di agire su se stesso autonomamente ed efficacemente (dimensione dell’indipendenza).
È stata inoltre definita una quarta variabile di valutazione, estrinseca alla persona, ossia il “fattore ambientale” che riguarda la valutazione di modalità estrinseche alla persona assistita relativa all’ambiente fisico, sociale e agli atteggiamenti in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza. Per ognuna delle tre dimensioni e per l’elemento “contesto”, il MAP identifica funzioni e parametri attraverso i quali realizzare il processo di valutazione della complessità assistenziale della persona assistita. Il primo strumento del MAP è lo strumento per la valutazione della complessità assistenziale della persona assistita, composta da 60 modalità attraverso le quali realizzare il processo di valutazione, così suddivise nelle diverse dimensioni:
–  stabilità clinica: 19 modalità;
–  responsività: 7 modalità;
–  indipendenza: 7 modalità;
–  contesto: 27 modalità.
Al fine di poter valutare le modalità, sono state declinate specifiche “variabili”, in totale 217, così suddivise:
–  stabilità clinica: 70 variabili;
–  responsività: 30 variabili;
–  indipendenza: 27 variabili;
–  contesto: 90 variabili.
Lo scopo delle variabili è quello di descrivere i possibili stati osservabili nella persona assistita in relazione alla modalità oggetto di valutazione. Le variabili, sostanzialmente, hanno lo scopo di guidare l’utilizzatore dello strumento a effettuare una valutazione sintetica della persona assistita al fine di ottenere gli elementi necessari a orientare le decisioni assistenziali. Di fatto, nell’ambito dello strumento elaborato le variabili svolgono il ruolo di veri e propri indicatori.
Le variabili sono state declinate articolandole su una scala di valutazione, espressa in “score” con livelli di “performance” in un range compreso fra 0 e 4. Le variabili sono state declinate partendo, per ogni modalità, dalla descrizione della condizione di integrità, fino ad arrivare in modo graduale e crescente alla descrizione della condizione di massima alterazione.
A tal fine, quale supporto metodologico è stata realizza- ta una specifica scala, proposta dalla Classificazione ICF, che permette di denotare l’entità/gravità del problema della modalità oggetto di valutazione.
Lo strumento di valutazione, infine, prevede un sistema bilanciato di pesatura, che permette di (i) riconoscere a ogni modalità un’importanza diversa nella definizione della complessità assistenziale della persona assistita; (ii) attribuire a ogni variabile un punteggio coerente con l’entità/gravità del problema e con il punteggio assegnato alla modalità di riferimento.
Il sistema MAP è stato completato con l’ideazione di un software ad hoc, chiamato SKY MAP, al fine di rendere più facile la gestione delle informazioni inserite nel MAP, sia dal punto di vista della complessità assistenziale, sia per quanto attiene alla gestione delle risorse umane e alla definizione del fabbisogno di personale.
Il software, di tipo centralizzato, è stato pensato anche per essere impiegato come strumento di un sistema di Information and Communication Technology (ICT), ovvero per essere collegabile con gli altri sistemi e funzioni dell’organizzazione sanitaria considerata.